venerdì 11 febbraio 2011

V-Ibra-zioni negative

Ricordate l'Ibra spossato di uno spot pubblicitario con Uma Thurman e Hugh "dottor House" Laurie? Ebbene, la finzione pubblicitaria prende vita: lo svedesone, giusto l'altro giorno, ha candidamente ammesso d'essere a corto di benzina. C'è poco da stare Allegri in casa Milan - stante anche il non-gioco rossonero facente perno in toto sul connubio fisicità&tecnica made in Malmoe, con buona pace degli esteti - Berlusca in testa.
Non sorprende constatare come, ad oggi, i rossoneri non abbiano pagato dazio alla "fuga di cervelli" in atto da mesi, tra infortuni - Pirlo - declini - Seedorf - e addii - Dinho. Ibra - in quanto mente&braccio - è un tacito invito al "palla-lunga-e-pedalare" di manciniana - e ancor prima capelliana - memoria, indipercui non abbisogna dell'assist-enza del regista di turno. L'undici rossonero è disegnato a sua immagine e somiglianza. E' il Milan - tra gli altri - degli onesti peda(la)tori alla Boateng: e difatti, la perdurante assenza del (Kevin) Princ(ip)e ha costretto l'ex tecnico del Cagliari a rimescolare la carte dalla mediana in su. Buon per lui che abbia pescato il "jolly" Robinho - reinventato trequartista - coperto da un centrocampo "tutto-sciabola-no-fioretto" - decorato coi freschi tulipani d'importazione Emanuelsson e Van Bommel. A farne le spese, i succitati Seedorf e Ronaldinho, un tempo punti fermi, oggi "fermi. Punto" in campo, e mestamente avviati lungo Sunset Boulevard.
Non sorprende nemmeno il fresco dualismo tra Pato e Cassano, candidati ad occupare l'unica casella rimasta libera in avanti. I mal di pancia del primo e la pancia del secondo esecerbano l'Ibra-dipendenza-rossonera, nonostante il Papero vanti un rapporto minutaggio/gol assai positivo. Questione di feeling: mai sbocciato quello tra il brasiliano e lo svedese, foriero di rimbrotti verso il giovin collega, colpevole di non assisterlo a dovere. Questione (di) tattica: la velocità di Pato andava a nozze con gli assist di Dinho e la generosità di Borriello, mentre soffre l'Ibraccentratore residente in zona sedici metri finali. Ad Allegri il compito di districarsi - celermente - tra croci&delizie dell'Ibracentrismo - ivi compresa la latitanza dei centrocampisti in zona-gol.
Mancano i gol - tra gli altri - del pluriinfortunato Pirlo, costretto ai box dall'ennesima, freschissima, ricaduta per i prossimi sessanta giorni. Il bel gioco può/deve attendere, la classifica no, onde evitare che il fiato sul collo dei cugini mozzi il fiato(ne) rossonero, regalando al presidentissimo Berlusconi l'ennesimo smacco stagionale, roba che nemmeno una doppia razione giornaliera di bunga bunga potrebbe lenire.

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